Gli italiani piangono la morte di un raro orso bruno diventato famoso per le sue passeggiate nei piccoli paesi di montagna della regione Abruzzo.
L’orso marsicano di tre anni, noto come Juan Carito, è morto lunedì pomeriggio dopo essere stato investito da un’auto nel comune di Castel de Sangro.
Il presidente della Regione, Marco Marsilio, ha dichiarato: “E’ con grande dolore che ho ricevuto la notizia della morte di Juan Carrito, l’orso marsicano più famoso e amato d’Abruzzo”. “La sua perdita rattrista non solo l’Abruzzo ma il mondo intero che ha scoperto la bellezza dell’Abruzzo e degli orsi attraverso i tanti video [of Carrito] Da quando era un cucciolo.
Carito divenne noto per le sue visite ai centri abitati, visite che poi divennero ancora più sfacciate. due tentativi infruttuosi di rianimarlo, Il paese considerato “casa” era Rocarasso, località sciistica, dove si fece beffe di una partita di biscotti appena sfornati alla fine del 2021 dopo che un panificio era stato svaligiato.
Carito è stato anche visto bere alla fontana di un villaggio, e spesso pernottava, dormendo tra i pini, frugando nei cassonetti e mangiando avanzi di pizza e panini prima di andare in cerca di cibo.
Il furto di biscotti ha portato l’orso a essere catturato e inviato in una zona remota tra le montagne, ma in seguito è tornato, portando a una seconda cattura nel marzo dello scorso anno e a un periodo in un recinto. Anche quel tentativo di riaccenderlo è fallito, e Carrito è tornato a Rocarasso, dove è stato visto l’ultima volta su una pista da sci all’inizio di questo mese.
Una spiegazione per la socievolezza di Carito era la sua educazione: era uno dei quattro cuccioli nati da un orso di nome Amarena. Tale era la rarità dell’evento – in media, le femmine merciane davano alla luce da uno a tre cuccioli – che la famiglia attirò molta attenzione. Uno dei primi villaggi in cui comparvero Amarena e i suoi cuccioli fu Carito, da cui il soprannome.
Il marsicano è una sottospecie di orso bruno in grave pericolo di estinzione che vive nelle montagne dell’Appennino che si estende nelle regioni Abruzzo, Lazio e Molise.
Il loro numero si è ridotto a circa 50 nell’intera regione negli ultimi due decenni, ritenuti il risultato del bracconaggio o degli animali investiti dai veicoli.
“Siamo tutti molto scioccati”, Mena Ricci, rappresentante regionale per il mondo animali selvatici Fondo, ha detto all’agenzia di stampa La Presse. “Sfortunatamente, è stata una morte di cui nessuno di noi voleva sentir parlare”.
Luciano D’Alfonso, deputato del Pd, ha detto che la morte di Carrito è stata “una triste notizia per tutti noi abruzzesi”, aggiungendo che Carrito sarebbe stato ricordato per la sua “indole antipatica e indipendente”.
Le persone si sono anche rivolte ai social media per esprimere il loro dolore. “Juan era uno di noi”, ha scritto un commentatore su Twitter.