Un assassino condannato, ritenuto parte di una delle più potenti organizzazioni mafiose italiane, è stato trovato a lavorare come pizzaiolo e arrestato dopo quasi 17 anni di latitanza.
Edgardo Greco, 63 anni, è sospettato di appartenere alla famigerata ‘Ndrangheta’, un’organizzazione mafiosa in Calabria, nel sud Italia. interpol È stato arrestato giovedì nella città francese di Saint-Etienne, dove gestiva un ristorante italiano sotto falso nome, secondo i pubblici ministeri francesi.
Descritto come un “pericoloso latitante”, Greco era ricercato in Italia per scontare l’ergastolo per gli omicidi di Stefano e Giuseppe Bartolomeo, dell’Interpol. Disse di giovedì.
È stato anche accusato del tentato omicidio di Emiliano Mosiaro “nell’ambito di una guerra di mafia tra le cosche Pino Sena e Perna Prano nei primi anni ’90”.
La polizia italiana ha detto che i fratelli Bartolomeo sono stati picchiati a morte con sbarre di ferro in un magazzino di pesce nel gennaio 1991. I loro corpi non sono mai stati trovati e si ritiene che siano stati dissolti nell’acido. I loro omicidi furono ordinati da clan rivali perché, secondo i capibanda, i fratelli stavano cercando di espandere i loro affari interferendo con altre famiglie criminali.
I pubblici ministeri francesi hanno affermato che nel giugno 2021, a Saint-Etienne, Greco è diventato proprietario di un ristorante italiano chiamato Café Rossini Ristorante, gestendolo fino a novembre 2021. Usava il nome Paolo Dimitrio e lavorava anche in altri ristoranti italiani della città, secondo documenti visionati da Agence France-Presse.
Un account Facebook per il Caffe Rossini Ristorante, che sembra essere stato chiuso, ha dichiarato alla stampa locale la sua apertura nel 2021. “Paolo Dimitrio apre il ristorante dei suoi sogni”, titola l’articolo del quotidiano locale Le Progress. Secondo i media italiani, Greco ha trascorso la serata lavorando in una pizzeria sotto il suo falso nome.
I pubblici ministeri hanno detto che dopo il suo arresto giovedì mattina, è comparso davanti a un magistrato inquirente a Lione, che lo ha formalmente informato del mandato d’arresto italiano. Dopo questo è stato tenuto in custodia.
L’arresto di Greco ha contribuito alla cooperazione contro il progetto “Ndrangheta”, gestito dall’Interpol, che facilita la cooperazione di polizia tra i suoi 195 Stati membri.
Durante la sua permanenza in Italia, Greco è riuscito a evadere dal carcere dopo aver presentato documenti falsi di una finta malattia che presumibilmente significava che non poteva essere detenuto.
La dichiarazione dell’Interpol ha citato il ministro dell’Interno italiano, Matteo Piantedosi, che ha affermato che gli arresti hanno dimostrato l’impegno del suo Paese a “combattere ogni forma di criminalità organizzata e localizzare latitanti pericolosi”.
L’assassinio dei fratelli Bartolomeo segnò una svolta per gli ‘Ndrangthe. Molti boss mafiosi calabresi si sono trasformati in informatori e hanno aiutato le autorità ad arrestare dozzine di loro complici. I clan della ‘Ndrangheta sono caratterizzati da profondi legami di sangue, caratteristica che un tempo rendeva questa organizzazione praticamente inespugnabile. Ma ora molti di questi fratelli, nipoti e persino figli dei proprietari hanno deciso di comparire come testimoni contro i propri parenti.
“La ndrangheta è considerata il gruppo mafioso più diffuso e potente d’Italia, operante in tutto il mondo e con forti legami con il traffico di cocaina”, ha affermato l’Interpol. Europa dal Sudamerica.
L’arresto di Greco arriva una settimana dopo che la polizia italiana ha dichiarato di aver smantellato il “giro mafioso della ndrangheta” che dominava una vasta area della Calabria meridionale e ha sequestrato beni per un valore di oltre 250 milioni di euro (270 milioni di dollari). La polizia e i pubblici ministeri hanno affermato che 56 persone, molte delle quali sono già in carcere, sono state poste sotto inchiesta penale per una serie di reati tra cui cospirazione mafiosa, estorsione, rapimento, corruzione e possesso di armi.
La polizia italiana è stata arrestata il mese scorso Matteo Messina Denaro, uno dei boss più noti di Cosa Nostra mafia siciliana, latitante da 30 anni. Il 60enne è stato arrestato dopo essersi recato in una clinica sanitaria del capoluogo siciliano, Palermo, dove era ricoverato.
Agence France-Presse e The Associated Press hanno contribuito a questo rapporto