primo ministro italiano, Giorgia MeloniE il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è stato chiamato come testimone nel caso irrisolto di Giulio Regeni, studente assassinato al Cairo nel 2016.
La mossa arriva dopo le assicurazioni di entrambi che il presidente egiziano, Abdel Fatah al-Sisiaveva mostrato una rinnovata disponibilità a collaborare con le autorità italiane in materia.
Quando è scomparso al Cairo nel gennaio 2016, Regeni, 28 anni, stava facendo ricerche sui sindacati per il suo dottorato all’Università di Cambridge. Il suo corpo gravemente torturato è stato successivamente ritrovato alla periferia della città. Il corpo di Regeni era così gravemente decomposto che sua madre è stata in grado di identificarla solo dalla punta del naso.
Un processo a Roma in contumacia di quattro funzionari della sicurezza egiziana per l’omicidio di Regeni è stato bloccato dall’ottobre 2021 dopo che l’Egitto si è rifiutato di rilasciare i loro indirizzi in modo che i pubblici ministeri potessero informarli che erano stati perseguiti. Il ministero della Giustizia italiano ha dichiarato a dicembre di non aver ricevuto alcuna risposta da lì Egitto Per quanto riguarda le richieste di cooperazione, quattro persone sono state nominate negli atti giudiziari come il generale Tariq Sabir, il colonnello Athar Kamel Mohamed Ibrahim, il colonnello Uhsam Helmi e il maggiore Magdi Ibrahim Abdellal Sharif.
Alessandra Ballerini, avvocato dei genitori di Reggiani, ha invitato Meloni e Tajani a presentarsi al gup di Roma il 3 aprile per chiarire le assicurazioni date dal CC.
La Meloni, salita al potere a fine ottobre, ha incontrato il presidente egiziano a margine del vertice sul clima Cop27 a Sharm el-Sheikh a inizio novembre, affermando poi che l’incontro aveva toccato il caso Regeni “e per arrivare alla verità”. Cooperazione e giustizia”. Dopo un incontro con al-Sisi a gennaio, Tajani ha detto di aver mostrato una “nuova disponibilità” a collaborare, impegnandosi a fare di tutto per “rimuovere le barriere” che avevano reso i rapporti Italia e il periodo egiziano.
Ballerini ha dichiarato alla stampa italiana: “Alla luce delle dichiarazioni rilasciate ai media dal presidente del Consiglio Meloni e dal ministro degli Esteri Antonio Tajani in merito alle rassicurazioni di al-Sisi, il quale avrebbe garantito che avrebbe risolto la situazione rimuovendo l’ostacolo ai test per per avviare il sequestro, la tortura e l’uccisione di Giulio, gli chiediamo informazioni sui tempi e sulle modalità di tali soluzioni.
“Vogliamo conoscere la verità e continuare con il processo giudiziario”, ha detto lunedì Tajani.
La madre di Regeni, Paola Defendi, ha dichiarato alla tv italiana: “Quello che è successo a Giulio non è un affare di famiglia, perché un Paese che non riesce a ottenere giustizia per quello che è successo a Giulio è un Paese che sta lottando per conto proprio”. cittadini.